Il trust (che in italiano significa “fiducia”, “affido” intendendo l’affido di beni mobili/immobili) è un istituto di origine anglosassone che serve a regolare una molteplicità di rapporti giuridici di natura patrimoniale, per lo più finalizzato all’isolamento e alla protezione di patrimoni, nell’ambito delle gestioni patrimoniali, di diritto societario e fiscale nonché, in materia successoria eepensionistica.
I soggetti del trust sono generalmente tre: uno è il disponente, cioè colui che promuove/istituisce il trust. Il secondo è l’amministratore/gestore (trustee). Il disponente intesta i propri (mobili e/o immobili) all’amministratore, il quale ha il potere-dovere di gestirli secondo le “regole” del trust fissate dal disponente. La terza è quella del beneficiario. Posizione eventuale è quella del guardiano (protector).
Tutto ciò premesso, in un trust, chi deve pagare l’Imu?
La Cassazione, con la 20 giugno 2019, n. 16550 ha affrontato la tematica, affermato che l’ICI (oggi IMU) è un tributo di natura patrimoniale che considera come base imponibile il valore del bene immobile, a prescindere, in linea generale, da qualsivoglia condizione personale del titolare del diritto e dall’uso che si faccia del bene.
Conseguentemente, individua nel trustee il soggetto passivo di imposta poichè, ai sensi dell’art. 3 del D.Lgs, 504 del 1992, riveste la qualità di proprietario perche, allo stesso trustee, è stato trasferito il bene dal disponente. Inotre, il trustee ha il possesso, l’amministrazione e gestione del bene, fra cui anche il dovere di assolvere agli oneri gravanti sulla proprietà.