altre materiediritto civile

Finalmente è arrivata la primavera.

Un pò tardi. Forse.

Puntuali invece sono state le cerimonie del periodo: comunioni, cresime e, soprattutto, matrimoni.

Momenti importanti, da ricordare. Difficile rinunciare al fotografo.

A quanti di voi sarà però capitato che l’agenzia fotografica si perdesse le foto di nozze?

Di sicuro a più di uno. In questi casi, ci si chiede: posso chiedere il risarcimento del danno morale?

Ottimisticamente parlando, si tratterebbe di un “souvenir” legato ad un momento irripetibile, la cui perdita può causare un turbamento d’animo, soprattutto in quello femminile.

Ed infatti, nel caso che Vi racconto, è una neo sposa che, senza l’appoggio del marito, sola, intraprende una vera e propria battaglia legale per ottenere il risarcimento del danno esistenziale e/o morale.

La sposa arriva fino in Cassazione, senza peraltro ottenere accoglimento alla propria domanda.

L’unico danno che può essere risarcito è, infatti, il danno materiale, consistente nella restituzione del prezzo del servizio fotografico, mai consegnato, e quindi derivante da inadempimento contrattuale.

Nessuno danno morale, quindi.

Perché?

Perché gli unici danni morali risarcibili sono:

  1. quelli che derivano da un reato e se reato non c’è, non c’è nemmeno danno morale;
  2. quelli che derivano dalla lesione di un diritto garantito dalla Costituzione

Nel caso in esame, la mancata consegna delle foto non lede il diritto alla memoria o al ricordo, ovvero una parte integrante dell’identità personale riconosciuta dalla Costituzione, come pure ha tentato di sostenere la sposa.

La Cassazione, infatti, precisa che il diritto in questione è “immaginario”, come dimostra il fatto che alcune coppie possono decidere di fare a meno dei flash ed affidare l’attimo fuggente alla memoria.

Quanto è costata questa battaglia alla sposa? € 3.200,00 di spese legali.

Un parere pro veritate preventivo, sarebbe costato molto di meno!

 

 

 

 

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