Succede in Sicilia, precisamente presso il Tribunale di Sciacca, che un giudice, nell’ambito di una causa di separazione giudiziale, disponga l’affido condiviso del cane, a settimane alterne, ad entrambi gli ex coniugi. Con tanto di riconoscimento del 50%, a carico di entrambi i coniugi, delle spese per croccantini ed eventuali ricorsi al veterinario.
È il gatto di famiglia? Per lui, invece nessun affido condiviso, ma solo quello esclusivo all’ex marito.
Un caso di discriminazione della specie animale? Non è dato saperlo.
Sicuramente, rispetto a questa sentenza, anche gli animalisti si dichiarano piuttosto perplessi.