Il 18 novembre 2022 potrebbe diventare una data storica: quella in cui due genitori hanno avviato a Torino un’azione legale civile contro la Regione Piemonte per il diritto a respirare aria pulita e sana, nell’interesse del loro figlio di sei anni, malato di bronchite cronica.
Lamentano questi genitori che il bambino è stato esposto ai livelli di inquinamento fuorilegge di Torino, a partire dai primi mesi di vita. Il piccolo ha iniziato ad avere gravi problemi di salute, in particolare ai polmoni e, nonostante il trasferimento in una località più salubre, ha continuato ad avere seri problemi. Per questo, il figlio è stato sottoposto a terapie con cortisone e antibiotici. Così, il bambino non ha potuto mai frequentare con continuità il nido e la scuola materna, annullando completamente la vita sociale di un’intera famiglia.
Per quanto sopra, i genitori agiscono in giudizio citando in causa la Regione Piemonte al fine di ottenere un risarcimento del danno.
Alla Regione Piemonte si contesta infatti di non aver messo in atto soluzioni idonee a riportare i livelli di inquinamento sotto i limiti stabiliti dalla legge, che già sono molto più elevati delle soglie indicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come dannose per la salute umana.
In Italia pare che non esistano precedenti specifici e quindi non sappiano come si esprimeranno i giudici. L’unico caso che possiamo citare è quello della piccola Ella Adoo-Kissi-Debrah, di nove anni, morta a Londra nel 2013. Un medico legale britannico ha confermato che l’inquinamento atmosferico è la causa ufficiale della sua morte.
Molte attese anche sul fronte penale, perché già dal 2017 la Procura indaga sull’attuale Presidente della Regione Alberto Cirio, il suo predecessore Sergio Chiamparino, gli ex sindaci Piero Fassino e Chiara Appendino. Il reato ipotizzato è infatti quello di inquinamento ambientale.
Chissà se avremo i primi precedenti anche in Italia e, in particolare, a Torino.
Per il momento, non ci rimane che attendere…