Era sposato, con un figlio.
La moglie era costretta a vivere per gran parte della settimana fuori città e lui aveva una seconda vita con l’amante con la quale conviveva per l’altra metà della settimana e aveva una progettualità di vita.
Un incidente stradale gli porta via la vita e, a riconoscerlo, è quella che si definisce come la fidanzata.
Non un Tribunale, ma l’assicurazione, in via stragiudiziale, riconosce pari dignità all’amore verso la moglie e quello verso l’amante e decide di risarcire entrambe le donne.
Non si tratta di un risarcimento diviso a metà, ma di un risarcimento doppio perchè, evidentemente, per la compagnia assicuratrice, l’amore non dovrebbe divedere, ma moltiplicare.
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