Oggi è la #giornatacontroilbullismo.
Non vi spiegheremo cos’è il bullismo, un fenomeno complesso già tristemente noto a tutti, ma vi illustreremo, in breve, come difendervi penalmente.
Ad oggi, non esiste un reato specifico che punisce il bullismo e la legge n. 71/2017 si limita a disciplinare solo una particolare forma del bullismo: quello che, sotto “qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo” (#cyberbullismo).
Peraltro, gli atti di bullismo possono realizzarsi, non solo nei confronti dei minorenni e non solo per via telematica.
Questo non significa che gli atti di bullismo siano sforniti di tutela penale, giacché posso configurare comunque fattispecie di reato e, quindi, essere denunciati e puniti.
Innanzitutto, può configurarsi un reato contro la persona: istigazione al suicidio (art. 580 c.p.); percosse (art. 581 c.p.); lesioni (art. 582 c.p.); rissa (art. 588 c.p.); diffamazione (art. 595 c.p.); violenza sessuale (art. 609 bis c.p.); minaccia (art. 612 c.p.); stalking (art. 612 bis c.p.); interferenze illecite nella vita privata (art. 615 bis c.p.).
Può anche concretizzarsi un reato contro il patrimonio: furto (art. 624 c.p.); estorsione (art. 629 c.p.); danneggiamento (art. 635 c.p.).
Infine, dal bullismo possono derivare i reati di sostituzione di persona (art. 494 c.p.) e frode informatica (art. 640 ter c.p.).
Detto questo, sarebbe ingenuo pensare che l’introduzione del reato di bullismo potrebbe mai costituire la soluzione al problema.
Perché questo male si risolve solo con un’azione di sensibilizzazione e di educazione capillare, con l’intervento delle famiglie e delle scuole, nonché degli educatori in generale.
A tal proposito, si potrebbe iniziare dalla lettura di un libro e noi Vi consigliamo quello di un nostro grandissimo amico, Massimiliano Petrilli, con IM-POSSIBILE.E poi, un ultimo consiglio: non abbiate mai paura, né vergogna …che ne abbiano i bulli!