Dare una sculacciata o uno schiaffo ai figli è diventato illegale.
La notizia è recentissima, ma si parla della Francia dove è stata approvata una specifica previsione normativa che vieta di infliggere ai figli punizioni corporali, ancorché con finalità educative.
È in Italia? Cosa dice la legge?
In Italia, il nostro codice penale, all’art. 571 c.p., prevede espressamente il reato di “Abuso dei mezzi di correzione o di disciplina”.
Così, per la giurisprudenza, deve sicuramente ritenersi reato l’uso, in funzione educativa, di un mezzo astrattamente lecito, di natura fisica, psicologica o morale, che trasmodi nell’abuso sia in ragione dell’arbitrarietà o non tempestività della sua applicazione, sia in ragione dell’eccesso nella misura. In particolare, viene ritenuto abuso qualsiasi atto doloso di violenza nei confronti dei minori, seppur sorretto da scopi educativi, suscettibile di recare pregiudizio alla salute fisica e psichica, a umiliare, svilire o denigrare il bambino e ciò in ragione della fondamentale tutela della dignità del minore, soggetto titolare di diritti e non più come avveniva in passato semplice oggetto di protezione da parte degli adulti.
Da sottolineare come, il reato in questione, possa essere integrato anche da un unico atto quale potrebbe essere uno schiaffo, quando sia dato con violenza tale da cagionare il pericolo di malattia fisica o psichica nella vittima.
Invece, un uso abituale della violenza quale ordinario mezzo di educazione (ad esempio, infliggendo continue umiliazioni, rimproveri anche per futili motivi, offese, violenze fisiche) configurerà il più grave delitto maltrattamenti di cui all’art. 572 c.p..
Noi tutti genitori dobbiamo quindi riflettere sul nostro modello educativo ed eventualmente rivederlo per non rischiare di incorrere in un reato.