Costituiscono l’altra faccia della medaglia.
Sono l’effetto diretto e spaventoso della “campagna mediatica femminista che accusa il genere maschile di ogni infamia in quanto portatore di una presunta “cultura patriarcale” che prevede metà della popolazione mondiale colpevole a prescindere in quanto uomini, trasformando la vicenda giudiziaria di genere, portando così ad un aumento esponenziale delle false accuse ai danni di compagni, ex e persino genitori.”(redazione punto di diritto).
Fenomeno, questo, che danneggia soprattutto le donne.
Lo sanno bene le vere vittime le cui denunce allegate ai ricorsi di separazione o divorzio non vengono ritenute credibili, se non al momento di una condanna penale o quanto meno di un rinvio a giudizio. Momento che, in verità, è sempre più lontano nel tempo. Questo perché la mole di fango prodotta va inevitabilmente a frenare la macchina giudiziaria impedendole di avere un’azione efficace contro i veri reati di violenza.
…e le donne continuano a morire!