Si parla di e-commerce o di commercio elettronico per riferirsi all’insieme delle transazioni per la commercializzazione di beni e servizi tra produttore (offerta) e consumatore (domanda), realizzate tramite internet.
A discapito del commercio tradizionale, l’e-commerce, secondo i dati istat, è in forte crescita.
Diverse sono però le criticità e le problematiche che derivano dall’e-commerce: dall’assenza di un quadro normativo internazionale di riferimento armonizzato, alla carenza di sistemi di sicurezza informatica nelle modalità di pagamento e, più in generale, di tutte le fasi della transazione.
Fondamentale è quindi imparare a difendersi dalle insidie potenzialmente presenti sul
mercato telematico.
Siccome i maggiori fruitori del commercio elettronico sono i giovanissimi, particolari cautele devono essere adottate a tutela dei minori.
Di seguito, alcuni suggerimenti utili a limitare i rischi connessi all’acquisto di beni e servizi su internet..
- prima dell’acquisto è buona regola andare sul sito del venditore e verificare se sono indicati chiaramente:
o i dati identificativi della società, compresa la partita IVA;
o i contatti e-mail e/o telefonici del servizio clienti;
o informazioni relative ai prodotti o servizi offerti;
o prezzi dei prodotti o servizi offerti;
o condizioni di vendita;
o modalità di pagamento, consegna e fatturazione;
o i sistemi adottati per la sicurezza di dati e transazioni.
o garanzie per il trattamento dei dati personali. - non comunicare i dati della carta di credito o altri dati riservati, tramite e-mail; la posta
elettronica è un mezzo di comunicazione insicuro; - tenere ben presente che le merci proibite nei negozi tradizionali sono proibite anche su Internet;
- diffidare dei prezzi stracciati o di beni o servizi offerti gratuitamente.
Rispetto ai minorenni, valgano delle raccomandazioni ulteriori.
Non si ritiene utile proibire l’accesso ad internet o l’attività del commercio elettronico. E’ invece consigliato che i minori inizino a fare i primi passi in Internet accompagnati dai genitori. La navigazione deve essere vissuta come un’esperienza familiare, da condividere e discutere,piuttosto che come un’occasione per isolarsi.
Fondamentale, è pertanto insegnare alcuni utili accorgimenti, come:
- non compilare questionari informativi dietro promesse di giochi o regali;
- partecipare a chat o forum solamente utilizzando uno pseudonimo e senza mai rivelare la propria vera identità;
- non rispondere mai a richieste di appuntamenti di qualsiasi genere;
- non lasciare le proprie password alla portata dei minori;
- non consentire ai minori l’utilizzo di servizi o la carta di credito senza il proprio consenso e supervisione;
- utilizzare dei “filtri” regolabili su vari livelli di sicurezza, in modo che siano i genitori a decidere quali tipi di siti possano essere visti dai loro figli;
Ulteriori profili di rischio non devono essere sottovaluti.
Soprattutto gli adolescenti, cercano prodotti “di marca” di varia natura (abbigliamento, telefonia, elettronica, gadgets ecc.).
L’individuazione di prezzi eccessivamente distanti da quelli mediamente praticati per il medesimo prodotto, devono indurre ad una maggiore prudenza ed attenzione.
Il rischio è quello di trovarsi ad acquistare prodotti contraffatti,insicuri o oggetto di furto.
La posizione è analoga all’acquisto di oggetti da venditori ambulanti abusivi: chi acquista merce da questi ultimi è cosciente di rischiare di comprare merce contraffatta o merce rubata o prodotti non aventi i requisiti minimi di sicurezza previsti dalla normativa dell’Unione Europea e nazionale, sia perché il prezzo è troppo basso sia perché chi lo sta vendendo non ha una sede fissa e non è autorizzato a vendere.
Così, chi acquista un oggetto contraffatto, o che lo faccia per strada o che lo faccia via Internet, è soggetto ad una sanzione amministrativa da 100 a 7000 euro (art. 1,comma 7, D.L. 35/2005 convertito con legge 80/2005), oltre al sequestro amministrativo, finalizzato alla confisca, del bene contraffatto; senza contare la possibilità di trovarsi potenzialmente coinvolto in indagini di polizia giudiziaria (relative appunto al reato di contraffazione – articoli 473 e seguenti del codice penale).
L’acquisto di merce a prezzi stracciati potrebbe nascondere la la vendita di prodotti provenienti da furto, con la possibilità di trovarsi accusati di reato di ricettazione (art. 648 codice penale) o di acquisto di cose di sospetta provenienza (art. 712 codice penale).
Si ribadisce ancora che gli acquisti di vietati nei negozi tradizionali sono comunque illegali anche se comprati on line con conseguenze di natura penale e/o amministrativa e/o civile nei confronti degli autori e/o di chi ne ha la responsabilità.
La raccomandazione e quindi di adottare on line le stesse cautele che adottate nel mondo reale e di non abbassare mai la guardia!