IL CASO. “Due donne mi hanno presa e mi hanno trascinata in una stanza. Quella dietro di me mi teneva giù premendomi con le ginocchia sulle spalle con tutta la sua forza.Così non riuscivo a muovermi. Piangevo e urlavo”. Da “Blood Stain”, di Khady Koita.
In fondo, i suoi genitori volevano solo ‘lavarla dalla vergogna’ che altrimenti si sarebbe portata dietro per tutta la vita.
LE CAUSE. L’ #infibulazione e le altre mutilazioni dei genitali femminili sono eseguite principalmente su bambine e giovani ragazze tra i 4 e i 15 anni di età. Ad eseguire la procedura è tradizionalmente una #donna senza formazione medica (come un’anziana del villaggio, una levatrice, una guida spirituale della comunità ecc.). Chi pratica la #mutilazionegenitale crede nelle sue #tradizioni e ha pensato che fosse giusto farla.
L’infibulazione è diffusa prevalentemente presso etnie e gruppi dell’Africa subsahariana , per i quali le mutilazioni genitali fanno parte della tradizione. Spesso sono considerate #consuetudini per entrare nell’età adulta. Sono utilizzate per venire accettate nella società, per sposarsi ad esempio. Una donna non infibulata viene considerata impura, pertanto rischia l’ #allontanamento dalla società. In altri contesti invece, può accadere che siano usate per spingere il femminile verso una condizione di #subalternità. L’infibulazione ha lo scopo di conservare ed indicare la verginità della ragazza al futuro marito (oltre a renderla un oggetto sessuale incapace di provare piacere).
LA DEFINIZIONE. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce le mutilazioni genitali femminili come “tutte le forme di rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o altre modificazioni indotte agli organi genitali femminili, effettuate per ragioni culturali o altre ragioni non terapeutiche”.
I DANNI. L’infibulazione comporta #rischi gravi ed irreversibili per la #salute delle ragazze e delle donne che la subiscono, oltre a provocare pesanti conseguenze #psicologiche.
LA SOLUZIONE PROPOSTA. Alle donne viene spesso delegata, quasi interamente, la cura e l’ #educazione della prole. Le donne quindi devono imparare a sfruttare questa posizione dominante nell’ambito familiare per estirpare quelle tradizioni e consuetudini che importano #sofferenze per il #corpo e per la #mente. Se le donne, tutte, sono unite, non può esistere alcun allontanamento sociale di chi si sottrae alla mutilazione perché la società sarà composta da donne educate e dai loro figli, femmine e maschi, educati a ripugnare #credenze sociali #nocive.
PRIMA DI TUTTO, però, serve la consapevolezza della inutilità e della dannosità della mutilazione.
POI servono diverse generazioni che tramandino la nuova #cultura. Servono tempo, tanto tempo, e tante parole.
IN ITALIA l’infibulazione è #reato.