Uno degli ultimi casi che stiamo trattando in studio è quello di un giovane che è stato sanzionato per aver fatto la pipì in una grande piazza del centro di Torino.
Si tratta di atti contrari alla pubblica decenza.
In passato, come per gli atti osceni in luogo pubblico, il fatto avrebbe costituito reato, punito con una sanzione penale da € 258,00 ad un massimo di € 2.582,00. Oggi, invece, a seguito della depenalizzazione, detta sanzione penale viene trasformata in una sanzione amministrativa punibile da 5 a 10 mila euro!
Le argomentazioni a difesa devono essere molto convincenti perché, se in tanti sono ormai abituati a tollerare chi urina in prossimità di un albero, di una siepe o nelle piazzole di un’autostrada, i Giudici hanno invece dimostrato minore indulgenza.
Con la depenalizzazione, se vogliamo, in concreto, la posizione del trasgressore è diventata assai più grave.
Se, infatti, con il giudizio penale, si poteva aspirare ad ottenere un’archiviazione per la particolare tenuità del fatto o un’assoluzione per intervenuta prescrizione, tutto ciò, ora, non è più possibile.
I trasgressori riceveranno solo (si fa per dire) una contravvenzione, al pari di un autovelox, seppure molto cara.
Cosa succederà in caso di mancato pagamento? Arriverà la cartella di pagamento e, a seguire, il possibile fermo dell’auto e pignoramenti vari.
In questa calda estate, in caso di “bisogno”, consiglio pertanto di recarvi in un bar, ordinare un caffè e chiedere cortesemente di poter utilizzare il bagno.