Lo abbiamo ormai appreso da tutti i mezzi di informazione: da venerdì 17 febbraio 2023 è vietato l’esercizio delle opzioni di cessione del credito d’imposta e di sconto in fattura dei bonus casa.
Ma questa regola, non riguarda tutti perché esistono delle eccezioni.
Evita la stretta, infatti, chi ha già avviato gli interventi edilizi agevolati prima dell’entrata in vigore delle
nuove norme, cioè entro il 16 febbraio compreso.
In particolare, entro il 16 febbraio si deve essere verificata una delle seguenti tre condizioni.
1. Per gli interventi effettuati dai Condomini deve essere stata adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e deve essere stata presentata la Cilas (cioè comunicazione di inizio lavori asseverata tipica del superbonus, regolata dal comma 13-ter dell’articolo 119 del Dl 34/2020);
2. per gli interventi diversi da quelli effettuati dai Condomìni deve essere stata presentata la Cilas;
3. per gli interventi che comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici deve invece essere stata presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo.
Eccezioni minori riguardano i bonus ordinari di-
versi dal superbonus se, sempre entro la data del 16 febbraio:
1. sia stata presentata la richiesta del titolo abilitativo, per gli interventi edilizi che lo richiedono (ad esempio esempio, la Cila per la ristrutturazione di un appartamento);
2. siano già iniziati i lavori, per le opere che ricadono nell’attività edilizia libera e non richiedono la presentazione di un titolo abilitativo (ad esempio, la sostituzione delle finestre o il cambio della caldaia);
3. sia stato registrato il contratto preliminare d’acquisto o sia stato stipulato il rogito per le agevolazioni concesse a chi compra una casa ristrutturata: il 50% sull’acquisto di un’abitazione in un edificio integralmente ristrutturato da un’impresa; oppure il sismabonus acquisti del 75% o 85% sulle case demolite e ricostruite da imprese in chiave antisismica.
Che fare dunque per le agevolazioni che non possono più circolare sul mercato? L’alternativa è quella di usarle
nel 730 per evitare che vengano sprecate.
Chi invece rinuncia ai lavori a causa del nuovo blocco non potrà avere alcun beneficio sui costi già sostenuti, come per esempio quelli relativi agli studi di fattibilità.
(Fonte Il Sole 24 Ore 19 febbraio 2023).