Il presidente della Regione ordina la cattura e l’abbattimento dell’orsa dopo l’aggressione letale nei confronti di un runner, ma il TAR di Trento (Sezione Unica, Decreto 14 aprile 2023, n. 19 ) sospende l’ordinanza di abbattimento, accogliendo il ricorso di alcune associazioni animaliste.
Per il momento è dunque salva la vita della mamma orsa che qualche giorno fa ha aggredito un uomo.
Una tragedia che potrebbe non avere alcun responsabile.
Sicuramente, nessuna responsabilità può attribuirsi a mamma orso che, verosimilmente, per proteggere i propri cuccioli, ha ucciso il povero Andrea Papi, agendo per istinto. In quanto animale, l’orsa non ha infatti nessuna capacità di intendere e di volere.
Al più bisognerebbe indagare sulla Provincia di Trento, ovvero verificare se ha fatto tutto quanto in suo potere per evitare l’evento morte del runner come, ad esempio, portare avanti una compagna di sensibilizzazione, informazione e di educazione dei cittadini.
In ogni caso, ad oggi, nell’evenienza della cattura, secondo quanto specificato dal Tar, l’orsa “dovrà essere reclusa in attesa dell’acquisizione di un formale parere reso dall’aspra circa la necessità della sua soppressione” o della possibilità “di un suo eventuale trasferimento in altro sito esterno alla regione Trentino Alto Adige”.