Nello scrivere le motivazioni della sentenza, i giudici della Corte d’appello di Firenze esprimevano commenti sessisti e ingiustificati, utilizzando un linguaggio e argomenti che veicolano i pregiudizi sul ruolo delle donne che esistono nella società Italiana.
Il caso trae origine da un presunto stupro subito da una donna ad opera di 7 uomini che però vengono tutti assolti.
Per la Corte d’Appello non potevano considerarsi stupratori alla luce della condotta disinibita della donna.
Per tale e altri commenti la donna ricorre alla Corte Europea dei diritti umani che, per inciso, non ha la competenza per ribaltare la sentenza di un Giudice Italiano, come quello francese o tedesco, ma può condannare lo Stato ad un risarcimento del danno.
Per tale ragione, la Corte Europea dei diritti umani ha condannato l’Italia ad un risarcimento per danni morali in favore della vittima di € 12 mila.
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